Lampade a basso consumo
Le lampade a basso consumo per la casa sono state commercializzate in larga scala verso la fine degli anni ‘80 quando erano già presenti, soprattutto nel settore industriale, le lampade al NEON, tubi in vetro contenenti all’interno l’omonimo gas che si illumina al passaggio di un alto valore di corrente.
La presa in giro delle lampade a basso consumo.
I tre problemi principali che le lampade a risparmio energetico hanno sempre avuto sono:
1) luce fredda;
2) durata legata maggiormente al numero di accensioni più che alle ore di effettivo funzionamento;
3) costo iniziale maggiore.
1) Le lampadine a filamento sono sempre risultate le migliori per quanto riguarda l’onda di luce emanata dal tungsteno incandescente perché molto somigliante allo spettro della luce del sole che è l’unica vera luce naturale di cui disponiamo.
Infatti le prime lampade a risparmio energetico generavano una luce molto fredda che risultava spesso incompatibile con quello che il nostro occhio è abituato a vedere durante la luce naturale del sole, procurando, in alcuni casi, delle vere nausee e difficoltà nella lettura e nello svolgere le normali attività domestiche.
Col tempo si è riusciti a trovare un giusto compromesso tra quantità e tipo di luce e oggi sono disponibili sia lampade a luce fredda che calda anche se molti ritengono ancora insuperabile le normali lampadine ad incandescenza, soprattutto se alogene che, contenendo un particolare gas al loro interno, permettono al filamento di assumere una intensità e un calore di bianco ancora maggiore.
2) La durata delle lampade a basso consumo è legata perlopiù alla frequenza delle accensioni durante la giornata infatti il sistema elettronico contenuto all’interno viene particolarmente sollecitato nel momento in cui premiamo l’interruttore e di conseguenza è il primo a danneggiarsi. Diversamente, il gas contenuto all’interno dei tubi in vetro è molto longevo, ed è impossibile che lampade del genere abbiano una perdita che ne favorirebbe la fuoriuscita.
Col passare del tempo ovviamente anche il gas subisce delle trasformazioni e l’unico inconveniente avvertibile potrebbe essere quello di notare una minore intensità di luce nei primi 30-60 secondi di funzionamento.
3) Le lampade a risparmio energetico costano certamente di più di una normale lampada ad incandescenza e questo è del tutto normale per i seguenti motivi:
- le lampade a basso consumo sono più complesse e dotate di più parti rispetto ad una lampada a filamento: vetro lavorato e sagomato, gas, componenti elettronici, involucro plastico, peso e dimensioni maggiori;
- le lampade a basso consumo richiedono un tempo di lavorazione e assemblaggio molto superiore;
- il numero di lampade a basso consumo venduto nel mondo (e soprattutto in Italia) è bassissimo, circa il 10% rispetto a quelle ad incandescenza.
Acquistare una lampada a basso consumo risulta conveniente in tutti i casi in cui si prevede che debba restare accesa il più a lungo possibile senza mai essere spenta.
Sarà sicuramente conveniente per illuminare la porta di ingresso, il giardino, la cucina, la stanza adibita a studio; in alcuni casi potrebbe essere conveniente nel bagno, sia sul soffitto che intorno allo specchio del lavandino.
E’ sicuramente sconsigliabile nelle zone di passaggio dove prevedete di aver bisogno di luce solo per pochi secondi ma anche in questo caso è indispensabile valutare caso per caso le abitudini famigliari e vedere se può essere più conveniente lasciare una piccola lampadina a basso consumo sempre accesa per qualche ora piuttosto che accendere e spegnere ripetutamente 200 watt di lampadine ad incandescenza.
A patto di usarle con criterio, il costo di queste lampade viene ampiamente ammortizzato in poco tempo ed è possibile risparmiare sia in bolletta che in tonnellate di CO2 scaricati nell’ambiente.
Tenendo presente che le lampadine ad incandescenza emanano il 10% di luce e il 90% di calore (sono praticamente delle stufe), riportiamo di seguito alcuni semplici valori comparativi del consumo delle due lampade a parità di luce prodotta.
Per ulteriori approfondimenti consultate questo articolo: L'illuminazione efficiente e confortevole.
Lampade a LED
In commercio esistono anche delle lampadine a LED ovvero dei diodi (paragonabili a delle valvole unidirezionali utilizzate in idraulica) che si illuminano al passaggio di corrente. I LED luminosi sono presenti da tantissimi anni su televisioni, stereo, dvd, computer, ecc. e hanno la caratteristica di assorbire pochissima energia rispetto alla luce prodotta. Si stanno diffondendo moltissimo anche sulle automobili perché più belli esteticamente e comunque molto più economici per svolgere la loro funzione.
I LED devono essere illuminati con corrente continua pertanto è indispensabile che l’impianto di illuminazione si dotato di un apposito trasformatore che modifichi la corrente alternata presente in ogni abitazione. Possiedono una vita media lunghissima e non producono il minimo calore ma sviluppano una luce molto fredda e diffondono il fascio luminoso con un angolo molto stretto, quasi rettilineo che costringe i costruttori a realizzare dei faretti contenenti più LED disposti con diverse angolazioni. Per questi motivi vengono spesso usati per delimitare o evidenziare dei passaggi, per realizzare dei contro soffitti contenenti vari faretti di questo genere, in luoghi di difficile accesso quali piscine, vasche con pesci, giardini o semplicemente per illuminare con un luce molto particolare e moderna che può possedere colori diversi perché reperibili col colore bianco, blu, giallo, rosso, arancione, viola, verde, rosa
La durata di un LED è di 100.000 ore e un faretto che assorbe 6 watt sviluppa circa 50 watt.

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