Come costruire un amplificatore ibrido Stone
Riportiamo il lavoro eseguito da un utente appassionato di elettronica audio.
Salve a tutti.
La mia grande passione è sempre stata l'elettronica audio, per via della raffinatezza che ci vuole per progettare circuiti sempre più precisi e di qualità.
Non mi reputo di certo un maestro di questa ardua categoria, mi diletto in quello che posso, e da poco sto realizzando apparecchiature Hi-Fi su richiesta.
Spero di non annoiare ma la consuetudine di una presentazione è sempre di dovere.
Dopo parecchi anni di studio ho deciso di progettare un amplificatore, ma non uno qualsiasi; doveva essere il primo quindi avere delle note tecniche particolari.
Ho deciso di buttarmi sull'elettronica audio, più difficile sia da progettare che da reperire documentazioni specifiche riguardanti lo stadio finale di potenza Ibrido. Il finale ibrido da un suono "caldo" come quello di un valvolare integrale ma costa meno realizzarlo, anche se preciso da subito che questi apparati costano parecchio.
L'amplificatore è derivato da uno schema Williamson, noto tecnico Philips, da quello schema ho attinto al mio personalissimo "Stone". La potenza misurata è di 55W + 55W in RMS su 8 ohm come carico, perfettamente in grado di pilotare anche diffusori davvero difficili, più avanti vi spiegherò.
Tutto il progetto è rigorosamente costruito a mano compreso il mobiletto.
Ma proseguiamo a step.
In origine il progetto prevedeva due mobili essendo un dual mono, poi pensando ho deciso di unire sulla stessa scheda entrambe i canali, e quindi fare un solo mobile.
Creo il mio master e quindi incido la scheda, sono sintetico in quanto si tratta di un processo molto lungo ed impegnativo. Attenzione, nella progettazione del circuito stampato, la sola dimensione delle piste, e l'angolazione stessa possono generare rumore | |
Una volta creata la scheda, inizio a reperire i componenti, misurazione visiva e strumentale, e poi inizio l'assemblaggio di ogni singolo componente, con prova test per ognuno si essi. | |
La lavorazione della sola scheda ha impiegato 3 mesi, lavorandoci 4 ore al giorno. Collaudo e passo alla realizzazione del mobile, indecisione incredibile, non sapevo come realizzarlo, se in metallo, legno o altro ancora. Alla fine ho deciso per l'MDF che è un compensato, ma dedicato al mondo audio, molto robusto e dalle qualità risonanti ottimo, tanto è vero che è adatto alla costruzione di diffusori acustici. |
Come da progetto inizio la realizzazione, tenete conto che il mobiletto deve schermare perfettamente la parte elettronica, altrimenti quando accendiamo l'amplificatore sentiremo uno sgradevole rumore, derivato dai 50Hz della corrente di linea. In gioco ci sono tensioni di oltre 400V con circa 120A per canale in massima potenza, e quindi non è il caso di sottovalutare la cosa. Inizio con la creazione della plancia posteriore per i connettori.
Tutti i connettori sono placcati in oro, per permettere un migliore segnale, poi ho usato una presa schermata con terra da PC per capirci, senza troppi tecnicismi, con un doppio fusibile da 10A. Una volta terminata la plancia inizio a forare la maschera anteriore, e faccio gli scassi per i V-Metter, che indicheranno il livello in db della musica che passa per i finali, il tutto rigorosamente analogico, e poi un bel pulsante classico di accensione. Premetto che il circuito possiede l'antibump, è un dispositivo che evita di dare la botta alla casse, vi posso garantire che in questo amplificatore è davvero necessario.
Adesso procedo con il forare la parte posteriore, per poi poterci avvitare la plancia dei connettori. Lo spessore del mobile di 2 cm in realtà 1,9 cm.
Una volta terminata questa parte, devo concentrarmi sulla chiusura del mobile, io adoro le viti in acciaio a testa svasata con brugula, quindi procedo. Prendo il mio coperchio posteriore e faccio in modo di metterlo ad incasso dentro al mobile, quindi procedo con la cornice.
Poi prendo gli inserti che mi permettono di fare il passo meccanico sul legno, e sistemo di conseguenza il coperchio, il risultato è direi soddisfacente.
Ora devo pensare alla parte superiore del mobiletto, volevo una cosa bella, che risaltasse, ma sempre stando attendo al buon gusto e, alla sobrietà dell'apparecchio. Tenendo conto che abbiamo le valvole, e un discreto dissipatore, alla fine ho optato per una bella lastra di alluminio.
La cosa non è per nulla facile, infatti la lastra è grezza, sopra vedete il lavoro senza avere ancora lucidato nulla, la fase di lavorazione e lucidatura è molto difficile, ma alla fine il risultato è gradevole.
Siamo a buon punto, mi sono dimenticato di dirvi che l'MDF l'ho incollato con colla Vinilica, è possibile farlo anche con Bostick. Ora procedo con l'assemblare la scheda dell'amplificatore sulla lastra di alluminio, poi saldo i finali di potenza e collego il trasformatore, finisco due cose e siamo pronti per la taratura.
La taratura è vitale per questi amplificatori, consiste nel regolare la corrente di riposo del bias, in breve la corrente che attraversa i finali. Questa procedura è lunga e noiosa, va fatta più volte in base al rodaggio dei componenti, ci vogliono circa 2 mesi per tarare bene un amplificatore, per non avere scherzi. Se si sbaglia questo passaggio abbiamo un suono non adeguato, e poi faremo saltare l'amplificatore.
Dopo questa ultima fatica sono passati circa cinque mesi per realizzare lo "Stone" ecco il risultato finale.
Adesso inizio a farlo sentire agli amici, e subito mi dicono che suona troppo bene, io non ci faccio troppo caso, e poi lo avevo collegato al PC, la sorgente peggiore del mondo. Un giorno un amico che lavora a Genova in un noto centro commerciale, mi chiede se poteva sentirlo suonare nella saletta audio, io gli dissi di si. Con me venne un caro amico, andammo e lui lo collego ad un preamplificatore della Musical Fidelity, a un lettore CD della Marantz e per iniziare a una coppia di Chairo a 2 vie.
Da subito ho letto nel volto dei miei amici uno stupore spontaneo, quasi una incredulità. Allora viene da me e mi chiede di poter collegare i diffusori da pavimento sempre Chairo, ma due colossi, il costo mi stupì venivano 8.000 euro, ero preoccupato che saltasse tutto. Lui collega e fa partire lo stesso pezzo, una sessione strumentale jazz molto complessa, li ci fu l'incredulità, al 40% di potenza riempiva tutto la saletta audio, e il pavimento in cemento armato tremava.
Il mio amico si sedette, chiuse gli occhi e si mise ad ascoltare, e l'altro mio amico l'addetto mi chiese una marea di cose, e comincio a chiamare i colleghi. Dopo poco la saletta era piena, con gente che chiedeva quanto costava l'amplificatore, io ancora adesso non ci posso credere. Li conobbi tantissima gente del campo, è stato un trampolino importante.
Ora sto costruendo sotto commissione tre di questi modelli, e sto realizzando il preamplificatore completamente valvolare e dual mono, che vi illustrerò appena sarà terminato. Ho anche iniziato a costruire i diffusori, e ho progettato tutta la serie Hi-Fi comprendente lettore CD, Tuner, Giradischi, e il DAC che sarebbe il convertitore Digitale / Analogico che è dentro a ogni lettore CD, ma in questo caso faccio uno strumento raffinato per ogni tipo di meccanica.
Ho anche progettato, attualmente in costruzione il mobile porta elettroniche, e sto lavorando a un generatore di Dolby reale, in breve non un chip che genera i canali, ma uno strumento che fisicamente piloterà un 5.1 collegato a diversi amplificatori, ma questa è una storia diversa.

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