Bicicletta simil Graziella con cambio a 6 marce
Prima dell'estate del 2009, un nostro amico stava valutando l'idea di acquistare una nuova bicicletta da sostituire alla sua 30ennale “Jenny” (marca sconosciuta), una bicicletta praticamente identica alla più famosa Graziella.
Recandosi presso alcuni rivenditori non è stato possibile trovare una bicicletta altrettanto comoda per l'utilizzo quotidiano che si fa della Jenny, per questo motivo si decise di ridarle una nuova vita aggiungendo un particolare più unico che raro, un cambio a 6 velocità.
CAMBIO e FRENI
In commercio esistono delle copie di Graziella con cambio a 6 velocità ma i rapporti sono tutti demoltiplicati rispetto all'originale (tranne uno forse). Infatti il rapporto originale di questa bicicletta era 2,625 in quanto possedeva una corona anteriore da 42 denti e una posteriore di 16 (Z 42-16), mentre le bici esistenti hanno comunque sempre una corona anteriori da 42 denti ma al posteriore un pacco ingranaggi da 14, 16, 18, 21, 24, 27.
Con questo tipo di rapporti non avremmo raggiunto il nostro scopo, ovvero avere sia qualche marcia più ridotta per facilitare i percorsi in salita, sia qualche marcia più lunga per acquistare maggiore velocità.
A questo punto ci siamo messi alla ricerca di una corona anteriore molto grande in quanto il diametro delle ruote di questa bicicletta è di soli 20 pollici, e questo obbliga ad avere rapporti molto moltiplicati se si vuole aumentare la velocità massima del mezzo. La scelta è caduta su una “vecchia” guarnitura Campagnolo 39/52 acquistata poco usata su E-bay. Pur avendo diversi anni abbiamo notato subito una estrema leggerezza e robustezza di questa guarnitura completamente in alluminio. Essendo destinata ad una bicicletta da corsa, la guarnitura possedeva la corona che serviva a noi, una da 52 denti (che in futuro potrebbe anche essere sostituita con una da 53). Dopo diverse prove di montaggio e smontaggio siamo riusciti a lasciare solo la corona più grande e a trovare lo spazio per un paracorona in policarbonato trasparente.
RICAPITOLANDO
rapporti originali
- 42 : 16 = 2,62
nuovi rapporti
- 52 : 14 = 3,71
- 52 : 16 = 3,25
- 52 : 18 = 2,89
- 52 : 21 = 2,48
- 52 : 24 = 2,17
- 52 : 27 = 1,92
Avendo sostituito i cerchioni originali con altri in alluminio (raggi comunque in acciaio), e dovendo allineare il più perfettamente possibile la nuova guarnitura con le corone posteriori, è stato installato un mozzo alla guarnitura molto corto (purtroppo non abbiamo segnato da nessuna parte la sua lunghezza). Insieme a questa operazione è stata allargata la forcella posteriore per permettere al nuovo mozzo di entrarvici; la parte destra (lato corone) è stata allargata maggiormente rispetto alla parte sinistra. La fase di allargamento è stata effettuata a mano, senza l'ausilio di fiamma ossidrica.
Come ultima operazione sono stati regolati i raggi in maniera da centrare perfettamente la ruota al telaio, dato che la regolazioni di fabbrica del nuovo cerchione non prevedeva la maggiore larghezza dei 6 ingranaggi.
Il cambio scelto è un classico vecchio modello utilizzato sulle prime MTB che veniva applicato sul telaio, direttamente nella sede per il mozzo posteriore.
Per aumentare la sicurezza, sono stati installati due nuovi freni della Saccon mod. “Sport Sincro” con nuovi perni di fissaggio in inox dalla lunghezza diversa. Le leve originali al manubrio sono state rimosse e ne sono state installate due della stessa Saccon. Nelle foto noterete che il freno posteriore è stato montato al contrario per problemi di spazio. A questo proposito, purtroppo ci siamo accorti solo successivamente che la maggiore forza frenante del nuovo impianto posteriore avrebbe richiesto una lamiera di maggiore spessore sulla quale esso viene fissato, in quanto il nuovo freno flette la stessa sottile lamiera disperdendo forza frenante. I pattini originali mod. PD600 sono stati sostituiti con i classici pattini corti perché quest'ultimi non vanno a sfregare sul pneumatico durante la flessione del freno.
Per manovrare il cambio è stata scelta una leva non sincronizzata in quanto la particolare lunghezza del cavo di comando, che passa insieme alla guaina attraverso il tubone del telaio, crea una sorta di elasticità del sistema che non permette di avere precisione nell'innesto delle marce 2, 3, 4 e 5 (le centrali) se non regolando manualmente la leva fino a non avvertire alcun rumore durante la pedalata; praticamente è un sistema di cambiata alla vecchia maniera. Da notare che una volta che tutto il sistema si è assestato (soprattutto il cavo d'acciaio), la sua “elasticità” è molto diminuita.
TELAIO
Dopo le opportune modifiche, il telaio è stato completamente sabbiato, poi verniciato con un fondo a forno da 150 °C, e in ultimo verniciato con vernice colore rosso Buell.
Le fasi di sabbiatura e applicazione del fondo sono state eseguite presso una antica azienda di costruzione telai per note aziende dell'epoca in cui a regnare erano le biciclette con freni a bacchetta. Il colore è stato successivamente applicato da un amico carrozziere previa stuccatura di alcune parti.
Per praticità e durevolezza della vernice, ci siamo resi conto successivamente che sarebbe stato meglio far fare tutto il lavoro all'azienda precedente, in quanto anche il particolare colore rosso utilizzato in quel caso sarebbe stato successivamente esposto ad un'infornata a 150 °C.
NOTE
- Il foro praticato sulla destra del telaio nella zona del cannotto si è rilevato successivamente inutile in quanto la leva del cambio è stata posta sulla destra del manubrio e la guaina fatta passa insieme a quella del freno posteriore.
- Tutti i cuscinetti (mozzi ruote, mozzo pedali e cannotto di sterzo) sono stati ingrassati con una miscela di circa ¾ di grasso rosso per cuscinetti e ¼ di pasta di montaggio al PTFE (teflon).
- Pur lasciando il fissaggio originale per la dinamo (che avremmo potuto togliere per una maggiore pulizia della forcella) i due nuovi fari installati sono a led.
- Il tubo della sella è in acciaio inox lucidato: sulla sommità è stato saldato un tubo di minor diametro per poter fissare la sella.
- Essendo il parafango anteriore realizzato in acciaio inox dell'epoca e avendo le staffe di fissaggio in lamiera zincata arrugginita e piegata da una vecchia caduta, si è provveduto a creare un nuovo fissaggio con una bacchetta e due rondelle in acciaio inox. Il risultato estetico ci sembra perfetto.
- La bicicletta è stata ribattezzata “Jenny SIX” per il numero di marce che ora si ritrova.
Scarica tutte le foto della bicicletta originale (5,28 MB)
Scarica tutte le foto della modifica al manubrio originale (2,87 MB)
Scarica tutte le foto del faro anteriore a led (4,28 MB)
Scarica tutte le foto dei freni Saccon Sincro (1,92 MB)
Scarica tutte le foto della modifica parafango anteriore (7,76 MB)
Scarica tutte le foto della verniciatura del telaio (18,1 MB)
Ecco le foto della bicicletta finita:
Per tutti gli appassionati, consigliamo un libro - manuale davvero molto utile per imparare a conoscere da vicino tutti i tecnicismi che si nasconodo dietro una biciletta e saper risolvere piccoli e grandi problemi in modo semplice e pratico.
La mia bicicletta
Riparazione e manutenzione in semplici passi

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