Cippatrici e cippato
La cippatrice - appartenente alla macrocategoria delle macchine agricole cippatori e biotrituratori - è un utilissimo macchinario utilizzato per ridurre in scaglie il legno. Le stesse scaglie prodotte vengono definite cippato ed hanno una dimensione variabile dai 10 ai70 millimetri.
Questo materiale viene utilizzato per tantissimi scopi, tra i quali la produzione di carta e pannelli.
L’uso più comune del cippato è comunque quello di combustibile per le diffusissime stufe casalinghe.
Esistono cippatrici di due tipi:
Cippatrici a disco
Cippatrici a tamburo
A seconda della potenza, possono essere in grado di tagliare rametti oppure interi alberi. Generalmente le cippatrici vengono divise, a seconda delle dimensioni, in piccole, medie e grandi.
La cippatura viene utilizzata anche per sfruttare gli scarti di lavorazione del legno che diversamente andrebbero solo smaltiti. Quando, infatti, si utilizza il legno per produrre qualcosa, spesso se ne ottengono dei rintagli di piccole dimensioni, difficilmente utilizzabili. La cippatura risolve questo problema e riduce gli sprechi, dando nuovo scopo anche agli scarti del legno.
Il cippato è un vero e proprio combustibile. La legna da ardere migliore è quella ottenuta da boschi cedui di latifoglie, soprattutto di carpino, quercia e faggio. Il materiale ottenuto dalla cippatura è diverso da quello della trituratura e anche dal pellet. Quest’ultimo infatti è il risultato della pressatura a forma di cilindro di segatura essiccata.
Questa componente legnosa è tenuta assieme dalla lignina ed eventualmente dall’amido di mais. E’ fondamentale che come leganti non vengano utilizzate altre sostanze (come vernici o additivi) perché con la combustione si potrebbero sprigionare sostanze tossiche. Occorre fare un ulteriore distinzione, ossia quella del briquette (tronchetti cilindrici con diametro di 60-80 mm e lunghezza di 150-300 mm). Tali tronchetti sono un prodotto utilizzato per camini e stufe.
Utilizzare un cippato piuttosto che un tronchetto di legno per il camino, è preferibile in quanto la combustione è più regolare ed accelerata. La cippatura non è un processo da improvvisare perché, se effettuata erroneamente, potrebbe risultare foriera di microrganismi oltre che pericolosa da riprodurre artigianalmente.
Inizialmente la cippatura era richiesta dalle fabbriche di carta, in quanto per la produzione era necessario separare la cellulosa dall'emicellulosa e dalla lignina, processo più agevole con le schegge di legno piuttosto che su pezzature di grandi dimensioni. Nel caso delle fabbriche di carta, la cippatura avveniva con cippatrici fisse, mentre invece quelle più utilizzate attualmente sono cippatrici mobili.
Come materiale da cippatura si possono scegliere legni residui da altre lavorazioni, oppure alberi e piante non destinabili alla vendita perché “difettate”, sottodimensionate o di scarso valore.

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